Outdoor Education
Cos’è l’Outdoor Education?
- Con l’Outdoor Education (OE) si definisce a livello internazionale un orientamento pedagogico che intende favorire le esperienze in presa diretta/ immersiva con l’ambiente: dal bisogno naturale nell’infanzia di esplorare e mettersi alla prova, ai progetti di educazione ambientale.
- I temi del rischio, della salute, del movimento richiedono un profondo ripensamento degli spazi di vita scolastici e urbani, e della professionalità educativa, delle abitudini e degli atteggiamenti degli adulti
- I boschi, i giardini, i campi, dal punto di vista pedagogico rappresentano vere e proprie risorse per un’educazione efficace, stimolando la creatività e promuovendo conoscenze, apprendimenti e processi socializzanti.
- Il rispetto per l’ambiente viene assimilato attraverso un’interazione attiva ricca di stimoli.
- Vengono potenziate maggiormente le abilità senso-motorie, la cooperazione e collaborazione tra pari e le relazioni intra-generazionali.
- Crescono le opportunità di esplorare e sperimentare in un ambiente non statico e chiuso come ad esempio, l’aula scolastica
Quando parliamo di “educazione in natura” parliamo di un approccio pedagogico e culturale che considera l’ambiente esterno e naturale come uno dei migliori contesti educativi possibili in cui costruire apprendimenti, fare ricerche, scoperte e conoscere.
Lo stare in natura stimola la polisensorialità complessivamente. Stare fuori attiva tutti i 5 sensi e ne favorisce lo sviluppo e la consapevolezza. Investire nell’educazione in natura significa offrire ai bambini e ai ragazzi situazioni vere, reali, concrete, con le quali misurarsi, sperimentare, mettersi alla prova e superarsi. Rappresenta dunque un’occasione per sostenere il rinforzo identitario, costruire relazioni con i pari e con l’ambiente naturale che necessita di essere conosciuto, vissuto e amato per poter poi essere protetto e rispettato.
In particolare, il carattere distintivo dell’Outdoor Education si configura in un approccio sensoriale-esperienziale mirato allo sviluppo della persona e al suo apprendimento, all’interno di un contesto di relazioni che caratterizzano la sua vita sociale.
L’ambiente esterno, “outdoor”, assume la valenza di un contesto educante che, oltre ad essere un luogo in cui si apprende, offre l’opportunità di rafforzare il senso di rispetto per l’ambiente naturale e consente di esprimere e potenziare le competenze emotivo affettive, sociali, espressive, creative e senso-motorie.
Costruire un rapporto quotidiano con la natura significa anche esporsi ai diversi benefici rappresentati dalla Vitamina N (n di natura) e contrastare quello che nel 2006 Richard Louv ha definito come il disturbo da deficit di natura, un disturbo che contempla differenti manifestazioni e che può emergere nel momento in cui i bambini non hanno più la possibilità di mantenere un contatto costante con gli spazi naturali ma si ritirano sempre più in luoghi al chiuso, la classe, la propria camera, la scriviania, il pc; restringendo in tal modo sempre più il proprio spazio esperienziale. Dando vita a quella che viene chiamata l’indoor generation.
- La condizione attuale dell’infanzia, soprattutto nei contesti urbani della nostra società, è fortemente connotata da tempi programmati in spazi chiusi.
- I bambini che vivono esperienze libere di gioco e di socialità all’aperto sono pressoché invisibili.
- Ciò determina un’oggettiva crisi dei processi evolutivi – che riguarda lo sviluppo di un vasto arco di competenze psicomotorie, cognitive ed emotive dei bambini.